Riconoscimenti

 Quale altro miglior modo - e prassi della nostra evoluta ed accostumata società, si potrebbe scegliere, per dare corso e corpo ad una nuova attività umana, se non partire dai riconoscimenti.
Aderisco con diligenza e certo entusiasmo al comune senso della umanità e parto con i miei.

Riconosco il martoriato Stato di Palestina. Sebbene non sia uomo influente, ma forse solo influenzato dalla mia cultura di uomo del Sud del mondo, riconosco che i Palestinesi abbiano diritto ad uno Stato.
Riconosco che tutti abbiano diritto ad una Patria e ad uno Stato che la identifichi materialmente. 
Tutti. Eroi e codardi. Vittime e carnefici. 

Riconosco, nel governo capeggiato da B. Netanyahu, una presa di posizione, definiamola oltranzista, che collide con la speranza dei Palestinesi a vedersi riconosciuto il proprio Stato. 
Ad essere intellettualmente onesti,  collide con tante altre speranze dei Palestinesi, quella presa di posizione. Ma tant'è ed il post si intitola riconoscimenti e non già Speranze.

Riconosco che stremare di fame una popolazione per mesi, per un fine ormai dai contorni confusi, sia alquanto eccessivo anche senza evocare sadismi dell'altro ieri.

A questo punto il mio tecnologico dispositivo furbo sta esalando il suo ultimo respiro energetico e devo concludere qui il post.

Tuttavia credo di potermi sentire soddisfatto in quanto a riconoscimenti fatti.

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